Abbateggio, Pescara
Questo piccolo abitato è costituito da un nucleo antico di casette in candida pietra locale, aggrappate a uno sperone roccioso che domina la stretta valle del Fosso Fonte Vecchia, e da una parte più recente, risalente ai primi anni del Novecento.
La parte più antica del paese si presenta dunque come un minuscolo borgo di piccole case in pietra, tortuose stradine e ripide scalinate, scendendo le quali ci si affaccia verso i verdi panorami che circondano il paese. Il nucleo più alto, invece, è costituito di case rurali in pietra con le caratteristiche dipendenze (stalle, fienili, depositi), in parte ancora utilizzate dagli agricoltori locali, inframmezzate da orti e piccoli campi, e da alcune eleganti abitazioni signorili a due o tre piani.
A 5 km dal borgo si trova il sito archeologico di Valle Giumentina, una delle principali testimonianze del Paleolitico inferiore e medio in Abruzzo. Vi sono un gruppo di capanne a tholos, notevoli per fattura e dimensioni.
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Periodo ideale per una visita: 10 agosto Festa Del Farro, 17 gennaio Sant’Antonio, giungo, Abbateggio in Fiore, concorso rivolto a tutti i cittadini che premia la casa, la via e il balcone meglio adornati con piantine fiorite.
Specialità del borgo: agnello, caio e ova; alici sperone con trito di aglio e prezzemolo; brodetto alla vastese, crostini alla chietina; caggionetti (composto da marmellata d’uva, di arancia, di castagne, scorza di limone, mandorle, cannella, cacao amaro, caffè solubile e rhum.
Come arrivare: 40km da Pescara, circa 35 minuti in auto; 85 km da L’Aquila, 80 minuti in auto; 29 km da Chieti, 30 minuti di auto.
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Castelli, Teramo
Tra montagne e vasti boschi, abbarbicato alla roccia, sorge Castelli, base di partenza per le ascensioni al Gran Sasso e noto per la produzione di maioliche dipinte.
L’abitato più antico di Castelli converge, con le sue vecchie stradine, verso la piazza centrale, su cui si affacciano il Comune e la parrocchia di San Giovanni Battista con la monumentale scalinata in pietra bianca e le due imponenti colonne laterali.
Su un’altura poco distante dal centro abitato sorge la chiesa di San Donato, edificata ampliando una preesistente “cona”, piccola chiesa di campagna. Nel 1963, Carlo Levi la definì “la cappella Sistina della maiolica” per il meraviglioso soffitto maiolicato, unico in Italia, realizzato tra il 1615 e il 1617 con la corale partecipazione di tutti i ceramisti castellani.
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Periodo ideale per una visita: la primavera inoltrata e l’inizio dell’estate. 7 agosto San Donato, 15 agosto Lancio dei piatti dal Belvedere: gara del lancio dei piatti che, tirati con vigore dall’alto della balconata, devono atterrare in un punto codificato dalla tradizione.
Specialità del borgo: le mazzarelle, involtini di lattuga con interiora di agnello; i maltagliati con le voliche, una verdura che cresce solo sopra i 2000 metri; la virtù, un minestrone che si compone con gli avanzi della dispensa.
Come arrivare: 40 km da Teramo, circa 42 minuti di auto; 50 km da L’Aquila, 53 minuti di auto; 100 km da Pescara, 90 minuti di auto.
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Guardiagrele, Chieti
Si trova nel cuore della Maiella, è il luogo dove si lavora di fino, si cesella, si ricama. E’ infatti la patria di Nicola da Guardiagrele, scultore e orafo sublime, uno dei più grandi artisti del Quattrocento italiano. Questa abilità inventiva è il tesoro del borgo: i suoi concittadini sono ancora gli artigiani più bravi d’Abruzzo, e i più strenui difensori dei “mestieri di una volta”.
Guardiagrele è famoso per la particolare posizione in faccia alla Majella, “la montagna madre dell’Abruzzo”. Su un muro roccioso, poco distante dal centro storico del borgo, è scolpita la frase: “La Maiella Madre che vi guarda e vi benedice in eterno”. E, in effetti, è proprio così: questo imponente massiccio, oltre ad essere uno splendido parco dove intraprendere passeggiate, trekking ed escursioni su sentieri bellissimi, sprigiona un arcano valore materno e magico-sacrale.
Il centro storico di Guardiagrele, formatosi tra il XIII e XV secolo, vede l’uso alternato della pietra e del mattone. La visita non può prescindere dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore.
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Periodo ideale per una visita: primavera. Festa di San Nicola Greco la terza domenica di maggio; Mostra dell’Artigianato della Majella 1-20 agosto; Feste patronali in onore di San Donato e Sant’Emidio 6-7-8 agosto; Festa di San Rocco e Santa Maria del Popolo, seconda domenica di ottobre.
Specialità del borgo: produzione dolciaria e pasticcera: torroni, amaretti, marzapane e le sise delle monache, chiamate anche tre monti (paste fresche di pan di spagna farcite di crema e cosparse di zucchero a velo.
Come arrivare: 101 km da Teramo, 1 ora e 18 minuti di auto; 111 km da L’aquila, 1 ora e 40 minuti di auto; 43 km da Pescara, 38 minuti di auto.
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Bugnara, L’Aquila
Colpita dai terremoti (l’ultimo nel 1984) e con una vocazione turistica ancora da consolidare, Bugnara si mostra quasi dimessa.
Appena arrivati si viene accolti dalla chiesa del Santissimo Rosario che si affaccia sull’omonima piazza. In stile tardo barocco, ha una sola navata e presenta soffitti decorati in rilievo. A fianco alla chiesa, una bella fontana del XV secolo: la vasca poggia su un piedistallo e la nicchia ad arco è sormontata dallo stemma della famiglia Di Sangro.
Passeggiando tra i vicoli del borgo si riescono ad intravedere gli elementi di origine medievale.
Palazzo Ducale, chiamato anche Rocca dello Scorpione, risale all’anno Mille ed evidenzia nell’imponente struttura architettonica le esigenze difensive cui era destinato.
Un po’ fuori dal paese c’è la chiesa della Madonna della Neve, che raccoglie la storia più interessante di Bugnara.
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Periodo ideale per una visita: giugno, Sagra del Formaggio pecorino; ultima settimana di luglio, Romantica, Festival Internazionale dei Fioristi; 5 agosto, Festa della Madonna della Neve; 4-5 settembre Festa patronale di San Magno e San Vittorino.
Specialità del borgo: pizzelle dolci, sia semplici che farcite e pasta e fagioli.
Come arrivare: 95 km da L’Aquila, 72 minuti di auto; 144 km da Teramo, 100 minuti di auto; 88 km da Pescara, 60 minuti di auto.
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San Vito Chietino, Chieti
Tra Ortona e Fossacesia, San Vito Chietino domina l’Adriatico lungo la Costa dei Trabocchi. La cittadina, definita da D’Annunzio “il paese delle ginestre”, sorge su uno sperone roccioso e dalle sue balconate si gode un ampio panorama che spazia dalla Majella al Gargano, fino alle Isole Tremiti. Qui, a farla da padrona, è lo scenario naturalistico, tra spiagge di sabbia o ciottoli sorvegliate da maestose rupi di arenaria, danno vita a panorami mozzafiato e atmosfere che profumano di salsedine. La costa è caratterizzata dal “Promontorio del Turchino”, così chiamato per il mare limpidissimo che assume le sfumature del cielo. Alle spalle del promontorio, tra aranceti e ginestre, si erge Villa Italia, l’eremo caro a D’Annunzio, dove il Vate visse molte sue passioni e trasse ispirazione per alcune opere. Con i resti delle mura difensive e le sue belle chiese, il borgo racconta il suo passato medievale.
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Periodo ideale per una visita: ultimo fine settimana di luglio per la Festa della Madonna del Porto” con una suggestiva processione in mare su barche ornate a festa.
Specialità del borgo: brodetto di pesce alla sanvitese e piatti a base di pasta condita con semplici sughi di pesce.
Come arrivare: 44 km da Chieti, 33 minuti di auto; 103 km da Teramo, 1 ora e 7 minuti di auto; 46 km da Pescara, 32 minuti di auto.
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